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L’avanzata del deserto è un problema con cui convivono molti paese, dove ingenti risorse vengono investite ogni anno nel tentativo di trovare una soluzione alla desertificazione ed alla fuga delle popolazioni dalle loro terre d’origine. La novità arriva dall’Algeria, dove, tra le tante strategie studiate finora, pare stia prendendo piede quella che punta sul fotovoltaico.

La nuova iniziativa è stata pianificata dal Ministero dell’Agricoltura e dello sviluppo rurale che ha previsto, nel giro di pochi anni, l’istallazione di pannelli fotovoltaici in 444 comunità che vivono nella steppa, ossia nella fascia di terra che ancora resiste al deserto.

Stiamo parlando di un’area di venti milioni di ettari, dove vivono sette milioni di abitanti la cui economia dipende gran parte dall’allevamento di ovini. Il progetto dovrà offrire alla popolazione locale gli strumenti idonei a cercare nuove fonti d’acqua, la possibilità di restare attiva nei propri territori d’origine e quella di continuare ad esercitare le pratiche di allevamento e agricoltura tradizionale, incrementando così la produzione di cibo a livello locale.

I pannelli fotovoltaici dovranno essere usati per ridurre l’utilizzo di energia elettrica proveniente da fonti tradizionali e consentire agli allevatori di migliorare e aumentare la loro produzione di carni rosse e, di conseguenza, abbattere l’ammontare della bolletta alimentare del Paese.

Energia ulteriore potrà essere utilizzata anche nella ricerca e nella captazione di nuove risorse idriche, da usare per ridare consistenza alla produzione agricola tradizionale.

I pannelli fotovoltaici, secondo il piano del Ministero dell’Agricoltura e dello Sviluppo sociale, saranno collocati sia nelle comunità stanziali, che in quelle nomadi.Quanto prodotto dalla rete dei pannelli, poi, sarà utilizzato anche per la segnalazione stradale e l’illuminazione pubblica, di concerto con le autorità locali.